Vulnerabilità femminile

Vulnerabilità femminile

Forma di debolezza o espressione di coraggio?

Ti sei mai chiesta che significa realmente essere vulnerabili? La mia riflessione di questa settimana è ricaduta proprio su questo argomento e, chiedendo un po’ in giro, mi sono resa conto della netta ambivalenza che si cela dietro questo termine.

Ho posto questa stessa identica domanda a diversi amici e conoscenti: nello specifico, ho chiesto il loro parere sulla vulnerabilità femminile. Alla fine di questo breve esperimento sociale, è stato davvero curioso notare come si siano naturalmente delineate due formazioni opposte

Da un lato c’è stato chi l’ha descritta come una forma di debolezza umana, una parte nemica del nostro essere che non fa altro che renderci la vita un po’ più complicata. Dall’altro lato, mi è stata definita come espressione di coraggio, quella che al contrario, ci salva dal sempre più crescente distacco sociale.

Ma quindi, qual è la verità? Da che lato si pone esattamente la vulnerabilità femminile e cosa significa realmente essere vulnerabili?

 

il significato di vulnerabilità

 

Cosa significa vulnerabile?

Partiamo da quest’ultima domanda: cosa si intende con il termine “vulnerabile” e cosa significa essere vulnerabili al giorno d’oggi?

È curioso notare come l’accezione negativa del termine risieda già a livello di traduzione. Abbiamo preso ad esempio due tipi di traduzioni diverse, una di etimologia latina, l’altra del Cambridge Dictionary.

Nel primo caso, “vulnerabile” deriva dal termine “vulnerabilis” e dunque dal verbo latino “vulnerare” che significa “ferire, mutilare, fare male”. Nel secondo caso, invece, il dizionario inglese suggerisce come traduzione: “"in grado di essere facilmente ferito, influenzato, o attaccato”.

Insomma, per un verso o per l’altro, sembra non ci siano tante speranze di interpretare questo tratto caratteriale in maniera positiva. 

vulnerabilità femminile moderna

(Moderna) Vulnerabilità femminile e il rovescio della medaglia

Quelle a cui abbiamo fatto riferimento finora, per quanto siano traduzioni affidabili, restano pur sempre versioni elaborate tanto tempo fa. Fortunatamente il mondo va avanti, e di pari passo, anche la percezione che abbiamo di esso e delle cose che ne fanno parte. 

Quello in cui ci troviamo, infatti, è un mondo vivo, dinamico: un continuo scambio ordinato tra evoluzione e adattamento. Per questo motivo, per quanto la vulnerabilità sia vista teoricamente come accezione negativa, a livello empirico il suo aspetto sta cambiando

Ad oggi, infatti, mi sa che possiamo parlare di moderna vulnerabilità, soprattutto in ambito femminile. Quelle del “sesso debole” sono delle vesti dalle quali tutt’oggi facciamo fatica a spogliarci, soprattutto se debolezza e vulnerabilità vengono impropriamente associate e confuse. 

Per fortuna i tempi stanno cambiando, offrendoci una grande possibilità di rivalsa. Sarà forse grazie al motivante intervento della ricercatrice americana Brené Brown che, durante un TED Talk ha volutamente affrontato la nostra tematica. 

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la forza della delicatezza femminile

“La connessione è ciò che dà significato e scopo alla nostra vita: connessione significa sentirsi visti, ascoltati e amati - ma come possiamo davvero connetterci con gli altri se non siamo noi stessi autentici?”.

È da qui che parte la Brené: dalla connessione. In un mondo dove ormai non esistono più distanze irraggiungibili e tutto è a portata di click, la ricercatrice ammette che: “…ci piaccia o no, siamo tutti pazzi per la connessione”.

In pratica, a livello neurobiologico siamo concepiti per essere connessi e le uniche persone che non riescono a immedesimarsi o a connettersi agli altri, sono quelle che non scoprono la loro vulnerabilità.

Considerando, dunque, che la connessione di cui si sta parlando è di tipo emotivo, la Brené afferma che è proprio la vulnerabilità il motore della connessione e la chiave di tutto. Dallo studio effettuato dalla Brown durato per ben 6 anni, è emerso che, in ambito realizzativo, per dare il meglio di sé, tutte le persone intervistate e analizzate parlavano della vulnerabilità come una cosa necessaria

Si tratta del coraggio di dire il fatidico “ti amo” per primi, di fare qualcosa quando non ci sono garanzie. Si tratta di persone che hanno la volontà di investire in una relazione mettendo in conto che possa anche finire male.

Abbandonati al coraggio di avere paura

Vivere con vulnerabilità significa smettere di controllare e prevedere. La vulnerabilità è il cuore della vergogna, della paura e della nostra lotta per la dignità ma anche della gioia, della creatività, dell’empatia, dell’appartenenza e dell’amore.

Le persone vulnerabili in realtà hanno il coraggio e la consapevolezza di essere imperfetti. Hanno compassione e riescono ad essere gentili prima verso se stessi e poi verso il mondo. 

il coraggio di avere paura

Non possiamo essere compassionevoli verso gli altri se non riusciamo a trattare bene noi stessi. Le persone vulnerabili hanno il coraggio di abbandonare il sé ideale per spogliarsi di ogni protezione ed essere se stessi. Espandere la percezione del mondo e del significato di vivere e amare: ecco che cos’è la vulnerabilità femminile!

Dunque, lasciatevi osservare, profondamente e in maniera vulnerabile. Amate gli altri con tutto il cuore anche se non esiste garanzia, chiedete aiuto, siate grati e gioiosi e, soprattutto, iniziate ad amare voi stessi.

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